La memoria è la facoltà di conservare, ricordare e recuperare informazioni. Viene coltivata attraverso la storia, la cultura, le testimonianze. Contribuisce a preservare eventi significativi e a trasmettere le esperienze alle generazioni future. Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto. L’Olocausto è uno dei capitoli più oscuri della storia umana, un periodo caratterizzato da discriminazione, persecuzione e genocidio. Le campagne di comunicazione e lo storytelling svolgono un ruolo fondamentale nell’elaborazione, nella comprensione e nella trasmissione di questa tragedia agli individui delle generazioni successive.
“Siate sempre come la farfalla gialla che vola sopra i fili spinati ”
Liliana Segre
Scrivere per non essere dimenticati
“Spero che ti potrò confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che sarai per me un gran sostegno”
Anna Frank, 12 giugno 1942
Kitty è un diario, un’amica per la vita con cui confidarsi e raccontare segreti e pensieri più profondi. La personificazione di un piccolo quaderno che nasce dalla necessità di esprimersi liberamente e di trovare conforto attraverso la scrittura. Un modo per affrontare la solitudine e conservare la propria umanità in condizioni di estrema difficoltà. Il Diario di Anna Frank è diventato uno dei documenti più significativi dell’Olocausto che testimonia le atrocità del periodo, le preoccupazioni e le paure, ma anche le speranze di un giovane ragazza.
Non solo Anna Frank, sono tanti bambini che hanno scritto del dolore per la lontananza da casa, dalla propria famiglia, la costante paura di essere traditi, trovati e portati via. Questi diari sono ricordi di vite interrotte, racconti intrisi di innocenza, rifugi emotivi dove nascondersi e resistere alla paura quotidiana. Sono però anche un tentativo di preservare la normalità. In mezzo alla disperazione, documentare la vita quotidiana fornisce una connessione con la realtà e con la propria identità.
Questa comunicazione intrapersonale diventa un mezzo per affrontare le sfide personali, elaborare sentimenti complessi e trovare un senso di sollievo.
Comunicare attraverso i ricordi
La comunicazione sull’Olocausto è diventata più diversificata e accessibile, ma è anche accompagnata da ostacoli. Dal negazionismo alla manipolazione delle informazioni. Comunicare la memoria continua a essere un tema di grande importanza per educare le persone sulla gravità di eventi accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale e per promuovere la tolleranza e la comprensione.
Saper comunicare tale orrore non è mai semplice. Spiegare quello che è stato non è una mera descrizione passiva, è molto di più. Per i superstiti dell’Olocausto, il dolore e la sofferenza non finiscono con la liberazione. Si può essere liberati da altri ma non ci si libera mai davvero del tutto. L’esigenza di raccontare nasce per dare spazio a voci che per anni non hanno avuto il diritto di parlare. La comunicazione è parte di un processo di guarigione personale e di condivisione della propria disumanizzazione per sentirsi meno soli.
Le campagne di comunicazione possono essere strumenti potenti per sensibilizzare il pubblico sull’Olocausto ed educare le persone riguardo alla sua storia. Attraverso l’utilizzo di vari canali di comunicazione, come i social media, i documentari, gli spot pubblicitari e gli eventi pubblici, è possibile raggiungere un vasto pubblico e condividere storie significative.
Le testimonianze dei sopravvissuti sono un patrimonio inestimabile che va conservato con cura. Comunicare una realtà apparentemente lontana, non vissuta in prima persona è complesso, forse impossibile. Tuttavia, è necessario contribuire alla diffusione della conoscenza su questo tragico periodo storico.
Conoscenza e consapevolezza per le nuove generazioni
Se la testimonianza diretta di chi ha vissuto la tragedia ha un valore unico, è altrettanto fondamentale che le generazioni future continuino a preservare e a trasmettere la memoria con rispetto e sensibilità. La conoscenza accurata e la consapevolezza possono contribuire a prevenire futuri episodi di intolleranza e genocidio. Comprendere e comunicare l’Olocausto è essenziale per prevenire il ripetersi di simili atrocità. La storia ci insegna le conseguenze disastrose dell’odio, dell’intolleranza e della discriminazione e solo raccontando si preserva la memoria di milioni di vittime.
Le campagne di comunicazione possono incoraggiare il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni e mantenere alto il senso etico della cittadinanza. Ad esempio, la creazione di hashtag dedicati, la partecipazione a eventi pubblici o la condivisione di risorse educative possono favorire la partecipazione delle persone alla diffusione del messaggio contro l’oblio e l’ingiustizia. Attraverso la presentazione di storie di coraggio, resistenza e solidarietà, è possibile ispirare valori positivi e incoraggiare il pubblico a opporsi a qualsiasi forma di discriminazione.
E cerco un mezzo per diventare come vorrei essere e come potrei essere se… non ci fossero altri uomini al mondo
Anna Frank 1° agosto 1944