La comunicazione efficace è un’arte che richiede abilità, strategia, empatia e capacità di ascolto. La retorica è qui centrale perché influenza le opinioni, persuade il pubblico e costruisce consenso. Fa ampio uso di tecniche persuasive, simbolismi e figure retoriche.
Nella comunicazione efficace, ci sono tre modi distinti di convincere e influenzare l’opinione di un pubblico. Introdotti da Aristotele, l’ethos, il logos e il pathos sono ancora oggi ampiamente utilizzati nell’analisi della comunicazione e della retorica. Questi tre elementi spesso interagiscono tra loro. Combinandoli in modo equilibrato, è possibile massimizzare l’impatto di ciò che viene comunicato, con un messaggio convincente, credibile ed emotivamente coinvolgente.
Tre pilastri per la comunicazione efficace
Come un tempio, anche la comunicazione è sostenuta da pilastri. Il primo è l’etica. Si riferisce alla credibilità e alla fiducia che un oratore cerca di instillare nel pubblico. Citare fonti autorevoli, dimostrare esperienza nel campo e mostrare coerenza nei valori contribuiscono ad accrescere l’ethos.
“La vera misura di un uomo non è dove si trova in momenti di comodità e convenienza, ma dove si trova in momenti di sfida e controversia”
Martin Luther King
Nella citazione, emerge la credibilità di una figura come quella di Martin Luther King, leader dei diritti civili e per la difesa della non violenza e della giustizia sociale si è sempre distinto per la capacità di restare saldo ai propri principi anche durante i momenti più difficili rafforzando la sua autorità morale e influenza come leader.
Il secondo pilastro è la logica e si basa sulla razionalità dell’argomento. La coerenza è fondamentale per persuadere il pubblico. Attraverso questa strategia, chi parla si focalizza soprattutto sulla presentazione di argomenti, fati, statistiche e ragionamenti razionali per convincere l’audience della sua personale posizione.
“Webster, Worcester, Bouvier definiscono tutti un “cittadino” come una persona negli Stati Uniti, con diritto di voto e di ricoprire una carica. L’unica domanda rimasta da risolvere ora è: le domande sono persone?“
Susan B. Anthony
Chi parla, dunque, fa riferimento alle definizioni di “cittadinanza” fornite da dizionari autorevoli per dimostrare che le donne dovrebbero essere considerate cittadine. Dovrebbero quindi godere dei diritti associati a tale status, compreso il diritto di voto e di occupare cariche pubbliche. È un tipo di argomentazione che si basa sulla coerenza logica e sull’autorità delle fonti per persuadere il pubblico della validità delle sue richieste.
Infine, ma non ultimo c’è il pathos. La chiave della comunicazione persuasiva che, facendo leva sulle emozioni, suscita nel pubblico i sentimenti più svariati, tanto da influenzare condizioni e credenze.
“Non chiedetevi cosa il vostro Paese può fare per voi, chiedetevi cosa potete fare voi per il vostro Paese”
John F. Kennedy
John F. Kennedy parla dello spirito patriottico degli individui, spingendoli a domandarsi come possano contribuire alla costruzione di un mondo migliore per il futuro. La parola “chiedetevi” implica un appello personale e intimo che suscita un coinvolgimento emotivo nell’azione civica e politica.
La comunicazione efficace è quella che convince
Catturare l’attenzione di hi ci ascolta è sempre complicato. L’abilità sta nel saper utilizzare metafore in modo creativo e strategico e fare la differenza. Nel mondo della politica, le figure retoriche, soprattutto le metafore, sono una potente arma di persuasione, uno strumento linguistico che trasforma concetti complessi in immagini mentali comprensivi.
L’impiego, infatti, di un’immagine o di una situazione familiare facilita l’efficacia della trasmissione di un messaggio. «Parliamo di ponti nella comunicazione che uniscono il linguaggio del creativo e l’esperienza del pubblico – spiega Vittoria Savino, copywriter di Scoprinetwork Srl -. Le metafore arricchiscono la nostra comprensione del mondo, trasferendo significati da un contesto all’altro. Ciò che risulta rilevante, è che le persone sappiano filtrare le informazioni che in massa ci arrivano ogni giorno, per sviluppare un pensiero critico e non superficiale».
A differenza delle similitudini o delle analogie, che cercano di stabilire relazioni tra oggetti o concetti simili, le metafore vanno oltre. Consentono al lettore di visualizzare mentalmente i concetti altrimenti astratti, operando sulla base di una somiglianza implicita. Creano, inoltre, una connessione diretta tra il significato originale e quello evocato, invitando il lettore a scoprire i significati più profondi e sottili.
Manipolare il pensiero con le parole
Il linguista cognitivo George Lakoff sosteneva che i politici possono manipolare il pensiero delle persone attraverso l’uso strategico del linguaggio. Grazie ai frames, ossia cornici cognitive, chi sta al potere riesce a incidere sulla percezione che l’audience ha delle questioni di interesse pubblico: tasse, sicurezza o giustizia. La mente umana è suscettibile e può essere influenzata da istruzioni negative.
“Don’t Think of an Elephant: Know Your Values and Frame the Debate”, edito da Chelsea Green Pub Co., è un libro di Lakoff che si riferisce a un esperimento mentale. Se ci viene detto di non pensare a un elefante, la prima cosa che facciamo è proprio l’opposto: ci pensiamo. Questo perché davanti al divieto, la nostra mente deve prima comprendere la frase, facendo banalmente l’opposto di ciò che ci viene detto
«Nei discorsi, la scelta delle parole non è mai casuale, ma ciò che diciamo dipende dall’interlocutore e dal contesto che ci circonda. Essendo un fenomeno sociale, oltre che biologico, il linguaggio non è mai oggettivo, ma è sempre accompagnato dall’ideologia che inevitabilmente ci porta a fare una scelta tra le cose che vogliamo dire e quelle che invece vogliamo omettere», commenta Savino.
Il successo della comunicazione persuasiva richiede la capacità di adattare il messaggio alle esigenze specifiche del pubblico, anticipare le obiezioni e comunicare con chiarezza. Queste competenze oltre a facilitare la comprensione, creano connessioni più significative per raggiungere obiettivi persuasivi con maggior efficacia.