Lo storytelling è un aspetto fondamentale della comunicazione, praticato da sempre. Oggi è conosciuto comunemente come uno strumento per le aziende per comunicare i loro valori e obiettivi in modo da coinvolgere emotivamente i consumatori. Tuttavia, quando viene usato correttamente, lo storytelling può essere così convincente da plasmare la realtà.
Come lo storytelling può influenzare i libri di storia
Lo scrittore Viet Thanh Nguyen, vincitore del Premio Pulitzer, scrive “Tutte le guerre sono combattute due volte, la prima sul campo di battaglia, la seconda nella storia”. Nell’era dei mass media, lo storytelling può manipolare la percezione del pubblico sugli eventi che potrebbero essere accaduti meno di un secolo fa.
Il grafico qui sotto, costruito dal blogger francese Olivier Berruyer, utilizza i dati del sondaggio dell’Istituto francese di Opinione Pubblica. I dati registrano che nel maggio 1945, la maggior parte delle persone in Francia attribuiva ai sovietici il merito di aver sconfitto la Germania nazista. Tuttavia, entro giugno 2004 sembra che i francesi avessero cambiato idea, poiché al tempo, si considerava che gli Stati Uniti fossero stati il fattore decisivo nella vittoria della Seconda Guerra Mondiale.
Come sottolinea Vox, nel suo articolo “Valutare in modo rigoroso ‘il maggior contributore alla vittoria’ è eccezionalmente difficile”. Tuttavia, questo notevole cambiamento di prospettiva può essere in gran parte attribuito al modo con il quale la Seconda Guerra Mondiale è stata rappresentata attraverso i film di Hollywood e i media americani. Questo è un esempio lampante di come la narrazione possa cambiare completamente il modo in cui ricordiamo gli eventi storici.
Alessandro il Grande…narratore
Alessandro Magno era un abile stratega, ma era ancor più bravo nelle vesti di narratore. Molti lo conoscono come il famoso generale greco che conquistò l’Impero persiano nel 300 a.C., ma forse non sono a conoscenza dell’immagine che lui stesso si era costruito e che lo aiutò a vincere ogni battaglia.
Appena lasciò la Grecia e marciò verso l’Impero persiano, Alessandro iniziò a dipingersi come Re-Dio. Le storie sul suo status divino erano comuni e lui ci marciava sopra dando adito alle credenze. Lo storico greco Plutarco scrisse di come il padre di Alessandro fosse in realtà Zeus, il re degli dei.
Per corroborare ulteriormente questa pretesa alla divinità, dopo aver liberato l’Egitto, Alessandro fu incoronato faraone: un titolo riservato solo al figlio del dio egizio Ra.
Un altro famoso esempio di come Alessandro costruì la sua immagine è il racconto del nodo di Gordio. Secondo un’antica profezia, chiunque fosse riuscito a sciogliere l’impossibile nodo, sarebbe diventato il re dell’Asia. Quando Alessandro e il suo esercito arrivarono a Gordio, una tappa deliberata nel viaggio verso Est di Alessandro, egli tagliò il nodo con la sua spada, dichiarando di aver così adempiuto la profezia.
Quello che lo storytelling può fare per un brand
Lo storytelling, se eseguito abilmente, può trasformare un uomo in un dio e uno sforzo collettivo in una vittoria individuale. Imparare a utilizzare questo strumento può essere estremamente vantaggioso per le aziende che desiderano raggiungere un pubblico più ampio. Apple, ad esempio, è maestra nella narrazione. Oggigiorno, anche se la maggior parte degli smartphone ha lo stesso prezzo, Apple ha accuratamente plasmato il proprio marchio per essere associato al lusso e allo status, facendo sì che i loro dispositivi sembrino più che semplici oggetti.
Comunicare efficacemente il proprio marchio può portare grandi risultati nel lungo periodo. Una grande narrazione, fatta nel modo corretto, sarà in grado di plasmare realtà e prospettive. Costruendo un marchio solo con le parole, le aziende possono davvero raggiungere il loro potenziale in modo efficiente dal punto di vista dei costi.
