Le recenti elezioni in Italia hanno evidenziato una tendenza sempre più marcata: al di là delle ideologie e dei programmi, è la persona e, soprattutto la sua comunicazione, a determinare la vittoria. Questo fenomeno si è manifestato in varie tornate elettorali, dalle comunali alle regionali fino alle europee. Un esempio emblematico è rappresentato dalle elezioni regionali in Piemonte, dove Alberto Cirio ha trionfato su Gianna Pentenero.
La vittoria di Cirio e l’importanza della comunicazione
«Credo mi abbia premiato il fatto di essere una persona fra la gente, di ascoltare tutti, e di cercar sempre di trovare il punto di equilibrio fra diversi soggetti»
Alberto Cirio
Alberto Cirio, riconfermato Presidente della Regione Piemonte, ha vinto con un margine significativo sulla sua sfidante Gianna Pentenero. Questa vittoria non è stata solo il frutto del programma politico e dei risultati ottenuti nei cinque anni di mandato, ma anche, e forse soprattutto, della strategia comunicativa adottata. Cirio ha saputo creare una connessione emotiva e personale con gli elettori sin dagli inizi del suo mandato, presenziando a eventi, fiere, abbracciando persone e firmando autografi. Un insieme di atteggiamenti che lo hanno reso una figura familiare e vicina agli elettori.
«Siamo partiti troppo tardi, troppo tardi in questa campagna elettorale»
Gianna Pentenero
Gianna Pentenero, riconoscendo la sconfitta, ha ammesso che uno dei principali motivi del suo insuccesso è stata una campagna elettorale partita troppo tardi e una strategia comunicativa non abbastanza efficace. Pentenero ha dichiarato di essere orgogliosa del suo partito, ma ha riconosciuto che la mancanza di una strategia di comunicazione forte e coerente ha influito negativamente sul risultato finale.
La persona al centro della campagna
Quello che emerge chiaramente è che la persona, più del partito o del programma, gioca un ruolo cruciale nelle campagne elettorali moderne. I candidati vincenti sono quelli che riescono a presentarsi con figure accessibili, che parlano direttamente agli elettori e che si mostrano pronti a capire e risolvere le loro necessità. La familiarità con il candidato, il sentirlo vicino e presente, è diventato un elemento decisivo.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ne è un esempio lampante. La scelta di farsi chiamare semplicemente “Giorgia” ha contribuito a creare un’immagine di vicinanza e accessibilità. Questo tipo di strategia ha dimostrato di essere molto efficace nel costruire un legame emotivo con l’elettorato.
Un candidato politico, supportato dal lavoro di uno spin doctor, dev’essere facilmente identificabile e associabile ai valori e alle idee del partito che rappresenta. Gli strateghi della comunicazione modellano la percezione che il pubblico ha di un candidato o di un partito. Si costruisce così una narrativa coerente e persuasiva intorno al cliente, spostando l’attenzione su determinati temi o problemi.
Una strategia di comunicazione omnicomprensiva
Senza una strategia di comunicazione che comprenda tutti i media, qualunque idea si porti nel programma politico, non avrà fine. I canali tematici aumentano, l’audience si frammenta e i messaggi si diversificano. È fondamentale essere presenti su tutti i media, su tutti i social. I candidati che escludono a priori certi tipi di piattaforme di comunicazione, come Facebook, Instagram, Tik Tok o LinkedIn, rischiano già in partenza di perdere. La strategia comunicativa obbliga a colmare tutti questi media con una corretta comunicazione, adeguata al media su cui devono lavorare.
Riprendendo la teoria di Marshall McLuhan, “Il medium è il messaggio”, ovvero ogni media ha il proprio messaggio, e per questo è necessario prepararsi per tempo con una campagna elettorale che parta mesi prima rispetto alla data delle elezioni.
Come in ogni cosa, anche il nuovo paradigma dei social media comporta dei rischi. Fake news, polarizzazione del dibattito e perdita di controllo sulla narrazione sono, infatti, dietro l’angolo. Sapersi destreggiare tra i social è un’arte, è come stare su un palcoscenico dal quale è difficile scendere, ma che può far brillare di più chi ne conosce i segreti del mestiere.
Una campagna elettorale efficace non può essere improvvisata a ridosso delle elezioni, ma dev’essere pianificata con largo anticipo. Solo così si può organizzare una strategia coordinata che dia vita a una brand identity chiara e riconoscibile. Come nelle aziende la brand identity è fondamentale per identificare un marchio, allo stesso modo, nelle azioni di comunicazione politica, la riconoscibilità del candidato e del partito di appartenenza è cruciale.
Il caso delle elezioni locali
L’andamento delle elezioni locali rafforza ulteriormente questa analisi. In diversi comuni italiani, i risultati delle elezioni regionali ed europee hanno mostrato un andamento differente rispetto alle elezioni comunali. Questo indica che la scelta del candidato locale e la sua capacità di comunicare direttamente con gli elettori possono prevalere sulla preferenza politica generale di un partito.
L’esito delle recenti elezioni in Italia mette in luce una verità ineludibile della politica moderna: la comunicazione efficace e la capacità di mettersi in gioco personalmente sono determinati per il successo elettorale. Le campagne elettorali vincenti sono quelle che riescono a costruire un immagine forte e familiare del candidato, facendolo apparire come una figura vicina e attenta alle esigenze dei cittadini.
La strategia comunicativa, quindi, non è più solo un elemento accessorio, ma la chiave di volta per vincere. Senza una presenza mediatica solida e coerente, anche il miglior programma politico rischia di passare inosservato.
La lezione per i politici italiani è chiara: per vincere bisogna metterci la faccia, essere presenti e costruire una relazione diretta e autentica con gli elettori.