Negli ultimi anni, le forze dell’ordine italiane hanno mostrato un crescente interesse verso le nuove tecnologie e le piattaforme di comunicazione digitale, ma l’Arma dei Carabinieri sta facendo un passo in più, rinnovando radicalmente la propria presenza sui social network. Non più solo post formali o comunicazioni istituzionali, ma un vero e proprio rebranding digitale che mira a catturare l’attenzione dei più giovani attraverso reel dinamici, accompagnati da colonne sonore dal forte impatto emotivo.
Questa nuova strategia riflette il desiderio di avvicinare le giovani generazioni, più abituate a contenuti brevi, visivi e ad alto impatto, a temi di sicurezza e legalità. I Carabinieri hanno abbracciato il formato reel di Instagram e Facebook, oltre a puntare su TikTok, per diffondere messaggi di sensibilizzazione con un linguaggio visivo moderno. Nei brevi video, azioni di pronto intervento, scene di addestramento e momenti della vita quotidiana dell’Arma sono accompagnati da tracce musicali energiche e ritmate, come brani hip hop e metal, due generi noti per la loro potenza espressiva. Anche i numeri non mentono quasi 500 mila follower e tra i video più virali si sono raggiunti soglie di 20mila like.
Una strategia di comunicazione più inclusiva
La scelta di avvalersi di reel action è stata mirata per rendere i contenuti più dinamici e coinvolgenti. I brevi video, in cui i carabinieri vengono ritratti in azioni quotidiane, ma anche in operazioni più spettacolari, puntano a trasmettere sia il lato umano del lavoro, sia l’efficacia delle operazioni di pubblica sicurezza. Molti i riferimenti a fenomeni di attualità: GTA (ndr Grand Theft Auto), meme e CSI.
Un elemento che emerge da questa strategia è il tentativo di rompere gli stereotipi legati alla rigidità e al formalismo dell’Arma, mostrandola invece come un’istituzione più accessibile e vicina ai cittadini. Le colonne sonore con generi musicali come l’hip hop, associato spesso ai giovani e alla cultura di strada, o il metal, noto per l’energia e la ribellione, trasmettono una sensazione di modernità e di vicinanza a fasce di pubblico che prima potevano sentirsi distanti dal mondo istituzionale.
Un’Arma a doppio taglio: meme e ironia
L’uso dei meme da parte delle forze dell’ordine solleva quindi importanti interrogativi. Da un lato, l’approccio umoristico può essere efficace per attrarre un pubblico più giovane e umanizzare l’istituzione, come dimostrato dal successo della New South Wales Police in Australia, i cui tweet ironici sono diventati virali. Dall’altro lato, un uso eccessivo dell’ironia rischia di banalizzare il ruolo delle forze dell’ordine, alienando quelle fasce di pubblico che desiderano serietà e professionalità. Molti follower, infatti, dopo una prima reazione positiva, possono iniziare a richiedere un ritorno a contenuti più concreti e meno leggeri.
Influencer in divisa da Carabinieri
I primi riscontri sui social mostrano che la strategia sta funzionando: video che raggiungono migliaia di visualizzazioni, commenti di apprezzamento da parte dei giovani, e una maggiore visibilità dell’Arma nella sfera pubblica. Non è più inusuale vedere i Carabinieri tra i trend topic, con contenuti che oscillano tra la spettacolarizzazione dell’intervento e il messaggio educativo.
Il futuro della comunicazione istituzionale sembra quindi sempre più orientato verso l’innovazione e l’adattamento ai linguaggi della cultura digitale. L’Arma dei Carabinieri, attraverso questa iniziativa, dimostra di saper evolvere con i tempi, senza però perdere di vista i valori di legalità e servizio pubblico che da sempre la contraddistinguono.
In un mondo in cui la velocità e l’accessibilità delle informazioni sono cruciali, la capacità di un’istituzione storica come i Carabinieri di rinnovarsi sui social network è non solo un segnale di modernità, ma anche di intelligenza strategica. E chissà che, tra un reel e l’altro, non si riesca a costruire un legame ancora più solido tra giovani e istituzioni.