Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un ritorno di narrazioni che risvegliano visioni tradizionali della femminilità, alimentate dai social media. Figure come Michelle Comi e Ballerina Farm, pur partendo da presupposti distinti, offrono due modelli di femminilità che, sebbene in modo diverso, sembrano rispondere a un ideale di vita legato al patriarcato. Tuttavia, dietro queste immagini di donne che scelgono di vivere secondo canoni tradizionali, si nascondono strategie di marketing che riflettono le dinamiche economiche e sociali contemporanee. La comunicazione di questi modelli si inserisce nel contesto del neo-patriarcato digitale, dove la scelta di apparire “mantenute” e dedite alla famiglia si intreccia con una gestione economica sempre più sofisticata.
Michelle Comi: la “Regina” del nuovo patriarcato
La torinese Michelle Comi, particolarmente conosciuta per il suo lavoro di creator ed influencer sia sui principali social network che sulla nota piattaforma OnlyFans, rappresenta una visione del femminile in cui l’indipendenza economica viene messa da parte a favore della ricerca di una relazione che assicuri alla donna un ruolo passivo, ma protetto.
La sua immagine di “regina” è in contrasto con l’emancipazione femminile, promuovendo un modello in cui la donna non ha bisogno di lavorare o di produrre per contribuire alla società. Al contrario, il suo ruolo ideale è quello di essere mantenuta da un partner che soddisfi le sue esigenze materiali. Comi sfida la retorica tradizionale dell’indipendenza economica femminile e propugna una visione in cui il successo non è legato al raggiungimento di traguardi professionali, ma alla capacità di attrarre un uomo che fornisca supporto economico.
Ciò che Comi propone come una liberazione dal lavoro tradizionale è anche una strategia di branding ben definita. La sua immagine non solo risponde a una nostalgia per una visione tradizionale della famiglia, ma diventa un marchio, alimentato dalla costruzione di contenuti sponsorizzati sui social media. In questo senso, la sua immagine di donna passiva si intreccia con una realtà economica che le permette di ottenere un successo materiale proprio grazie alla sua visibilità online.
Ballerina Farm: tradizione e autonomia digitale
Diversamente, Ballerina Farm, alias Hannah Neeleman, influencer che conta 9,4 milioni di follower su Instagram e oltre 9 milioni su TikTok, promuove una vita rurale, semplice e a contatto con la natura, ma non si limita a idealizzare il passato. La sua scelta di vita si inserisce in un contesto in cui il ritorno alla campagna non è solo un atto di resistenza al mondo moderno, ma una strategia per costruire un’identità forte e indipendente. Pur rimanendo in parte legata ai valori tradizionali, Ballerina Farm è un’imprenditrice digitale che sfrutta la sua visibilità sui social per costruire un impero che valorizza l’autosufficienza domestica. Il suo modello non rinuncia all’indipendenza economica, ma la costruisce attraverso la gestione di contenuti che attraggono un pubblico in cerca di un ritorno alla semplicità.
Nonostante il suo impegno per la vita rurale, Ballerina Farm non si discosta dalla comunicazione moderna. Il suo successo è alimentato da una strategia mediatica che unisce tradizione e innovazione, presentando l’autosufficienza non come una rinuncia, ma come una scelta consapevole. In questo contesto, la sua visibilità sui social è il motore che le consente di navigare tra le acque del patriarcato senza rinunciare a un’autonomia economica che le permette di restare indipendente e imprenditrice.
Il paradosso della femminilità “mantenuta”
Il filo conduttore tra le due figure è la promozione della “femminilità mantenuta“, ma in modi che riflettono diverse strategie di comunicazione. Mentre Ballerina Farm si rifugia in un modello di dipendenza economica che si fonda su una narrazione nostalgica del passato, Comi costruisce un brand che mescola i valori tradizionali con un’acuta consapevolezza dell’importanza dei social media. In entrambi i casi, le donne sembrano rifiutare l’idea di indipendenza economica tradizionale, ma le loro motivazioni sono diverse.
Comi rifiuta esplicitamente il modello femminista e propone un’alternativa che sembra andare contro la corrente delle conquiste femminili. Al contrario, Ballerina Farm non disdegna il supporto del marito, ma riesce a combinare la sua vita domestica con un’attività imprenditoriale che sfrutta il potenziale economico dei social media. Entrambe si collocano all’interno di una narrazione che sfida le normali aspettative sociali, ma lo fanno con obiettivi ben definiti legati all’autosufficienza economica.
Branding e Patriarcato Digitale
Il fenomeno di Michelle Comi e Ballerina Farm non si limita a riflettere una nostalgia per i tempi passati. Si inserisce invece in un contesto in cui le donne sfruttano la visibilità digitale per costruire un’immagine che richiama il patriarcato, ma che, di fatto, è supportata dalla loro indipendenza economica. Questo paradosso, che gioca sull’apparente ritorno a valori tradizionali, contribuisce alla creazione di una nuova forma di patriarcato moderno, camuffato da una retorica di scelta e indipendenza. Le influencer che promuovono questo stile di vita stanno costruendo non solo un’identità di successo, ma anche un mercato che risponde a una crescente domanda di semplicità e stabilità, pur rimanendo radicata nel sistema economico delle piattaforme digitali.
È importante considerare come questi modelli influenzino le giovani donne. L’immagine di femminilità presentata da Comi e Ballerina Farm può plasmare le aspirazioni e le percezioni di sé delle generazioni future. Se da un lato la visione di Comi può rafforzare la nostalgia per un passato patriarcale, dall’altro la proposta di Ballerina Farm offre un’opzione di autonomia che può ispirare le giovani a costruire un futuro in cui tradizione e innovazione coesistono.
Ciò che sicuramente emerge dalle figure come Michelle Comi e Ballerina Farm è una visione della femminilità che, pur ancorata a valori patriarcali, si adatta alle nuove dinamiche sociali e culturali. Entrambi i modelli, sebbene radicati in un’ideologia che richiama il patriarcato, sono sostenuti da una comunicazione sofisticata che permette loro di navigare tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, in un contesto in cui la visibilità digitale diventa il mezzo per ottenere un’autosufficienza economica apparentemente paradossale. Queste narrazioni non solo sfidano le aspettative sociali, ma invitano anche a una riflessione più profonda sul futuro del ruolo femminile nel mondo contemporaneo.